Chiavari e Catania sono gli inaspettati Campioni d’Italia 2009
I liguri mettono in fila avversari e la grossa schiera di commentatori che all’inizio della stagione li davano per spacciati, e tra questi anche il sottoscritto che intende fare pubblica ammenda 2 volte. La prima per il motivo succitato e la seconda per un infelice commento dopo la tappa di Milano con cui nutrivo dei dubbi sulle possibilità lasciate ad un fantastico Tixe dalla personalità di LucaB e Marco. I fatti mi smentiscono!
L’1-3-1 messo in pista dal Chiavari difensivo è stata una delle cose più belle viste negli ultimi anni. Tixe a destra e Porzio a sinistra avevano una miscela spaventosa di energia e tecnica. Bellini riscoperto centrale è stato imperiale e testimonia ulteriormente le possibilità che hanno i grandi attaccanti, solitamente schierati in difesa fuori dalla linea a fare pressing, di entrare a governare la difesa egregiamente. Ci avevo provato con Della Noce con scarsi risultati, ma prima De Luca ed ora Bellini comprovano la possibilità.
In difesa è stato splendido anche il lavoro di Carruggi che sembrava una palla da flipper a tamponare tutti i buchi. Morodei ha fatto la sua parte non solo in porta ma anche in attacco dove ha potuto inserirsi in diverse azioni, sia di contropiede che di azione manovrata. Doveroso citare la rivelazione della stagione, Andrea Bertelloni, che in attacco ha risolto diverse situazioni con una maestria impressionante per la sua età.
Piace questa vittoria di Chiavari anche perché ottenuta nelle difficoltà di una rosa ridottissima e con l’assenza dell’infausto straniero inglese fermato in patria dall’antidoping. La bella felicità di Luca Bellini nell’alzare la coppa è stata applaudita lealmente da tutti gli avversari.
La nota negativa viene dalla pessima esibizione di Luca Bellini nell’arbitraggio di una amichevole tra la società locale e la squadra degli arbitri. La prestazione di Luca, in particolare la gratuità con cui ha assegnato un giallo ed un rigore contro un povero arbitro incolpevole, getta un’ombra sulle sue qualità e deve ringraziare solo la grande professionalità degli arbitri (in particolare uno!!!) se durante le finali non ci sono state ritorsioni che sarebbero state oltremodo giustificate!!!
Il Posillipo in semifinale ha distrutto le speranze del Palermo che si presentava accreditato come la bestia nera dei napoletani nella regular season. In quelle partite il Posillipo è stato esemplare, ha mantenuto una pressione elevata mista ad una lucidità sul da farsi che rasentava la perfezione. Nella finale qualcosa è cambiato, non so spiegarmi se le energie nervose dei campani si fossero esaurite o se il Chiavari ha demolito ogni aspettativa ma sembrava quasi un’altra squadra.
Del Palermo una menzione particolare va fatta a Manlio Leggio che, dopo 1 anno di esperienze estere, è tornato rinnovato nel fisico (in formissima) ma soprattutto nella qualità e nella sicurezza caratteriale. A mio modestissimo avviso dopo l’esperienza con la U21 di Aprile torna ad essere un giocatore di levatura internazionale. Nelle semifinali col Posillipo non c’è stata molta storia, non sono riuscito a capire se il Palermo ci credeva fino in fondo o se la superiorità del Posillipo sia stata così eclatante.
Il San Nicola non era proprio in forma…D’Addelfio ha cercato di tirare fuori il suo repertorio migliore ma la squadra è apparsa lontana. Le doti tecniche ed atletiche a disposizione gli hanno comunque permesso la quarta posizione.
Il KST chiude al quinto posto una finale dove ha fatto vedere gioie e dolori. Quando questi ragazzi accelerano sono veramente incontenibili! Schemi collaudati vengono concretizzati anche da autentici virtuosi. Ma spesso, troppo spesso, cadono in cali di tensione e errori grossolani, che vengono puniti puntualmente a questi livelli. Rimane il fatto che costituiscono un patrimonio per il nostro movimento e sono ben visti da tutti coloro che amano la canoa polo e che sanno che il futuro del nostro sport passerà per le loro pagaie.
Il Bologna è arrivato brillantemente a queste finali battendo sul filo di lana l’altra neopromossa Murcarolo.
Credo di non sbagliare di tanto nel ritenere che dalla giornata di Milano ad oggi i ragazzi non abbiano fatto tantissima fatica, forse appagati del risultato? Mi è piaciuto Ciampolini, un ragazzo che fa parte di quella categoria di atleti che attirano l’attenzione per le capacità e per l’eccentricità. Ma i complimenti maggiori li voglio fare al Jack nazionale che continua ad essere in prima linea. Se i suoi ragazzi riuscissero ad apprendere la sua dedizione penso che faranno un bel salto di qualità
E veniamo alle nostre ragazze di Catania che hanno sofferto in semifinale col Bologna, pareggiando gara 2 dopo aver vinto gara 1. Non sapevo che la Domenica la squadra veniva rinforzata dall’inglese Blyth Prudence e con questo innesto le ragazze si sono trasformate. Le sorelle Catania sono irriducibili (e alle porte la 14enne Flavia freme da buon puledro di razza) e in particolare Sandra si dimostra una regina della canoa polo italiana, un’atleta di cui bisogna solo essere orgogliosi. Le altre catanesi si sono applicate con grande solerzia e sono riuscite a vincere gara 2 pur rimanendo in 4 nel finale, dopo il giallo a Sandra.
Il Posillipo schiera Margret Neher, forse la migliore al mondo, con l’asse Prestipino-Ciancio. Sulla carta erano le favorite ed hanno ceduto di 1 solo goal il titolo alle siciliane. Non credo che abbiano più recriminazioni da fare del Catania, entrambe hanno sbagliato molto, Catania ha solo fatto un tiro vincente in più. Certo, atlete con la Molea non si sostituiscono da un giorno all’altro.
Il Bologna si presenta giocando praticamente in 2, Molossi e Andziak ed affidando alle belle parate di Elena (perdono! Non conosco il cognome…) che pure durante il gioco prendo coraggio e segna qualche goal importante. Anche la Fumagalli segna nell’ultima partita un goal molto importante per lei. C’è solo da sperare che attorno alle bravi giocatrici crescano velocemente nuove leve.
Chiude la classifica l’Ichnusa che annovera la ancora 17enne Cogoni, realtà e speranza della polo in rosa, al fianco di Patrizia Ratti che per me è un monumento! Non molla mai, sprona continuamente le compagne anche se sono sotto di una valanga di goal e la sua carica si ferma solo sotto la doccia! WOW!!!
Arrivederci a Settembre!